
L’Urban Trail di Santa Maria di Leuca è molto più di una semplice gara podistica: è un’esperienza che unisce sport, natura, cultura e promozione del territorio. Alla sua ottava edizione, questa affascinante tappa del circuito Puglia Trail si distingue per il suo carattere unico e suggestivo, grazie a un percorso che attraversa luoghi simbolo del Capo di Leuca, dal Santuario de Finibus Terrae fino al mare. In questa intervista rivolta all’organizzatore Luca Scarcia, scopriamo cosa rende speciale questa manifestazione attraverso le parole dell’organizzatore e presidente dell’Atletica Capo di Leuca, protagonista di un percorso fatto di passione, visione e amore per il territorio

L’Urban Trail di Santa Maria di Leuca è alla sua ottava edizione e rappresenta l’unica tappa “urban” del circuito Puglia Trail: cosa rende questa gara così speciale e diversa dalle altre tappe del circuito?
L’Urban trail Leuca è l’unica tappa “urban” del circuito con poco dislivello ma con una cornice naturalistica che offre uno spettacolo unico. Il percorso prevede il passaggio dalla scalinata monumentale al cui passaggio degli atleti verrà aperta la cascata, il passaggio dal piazzale e dal giardino della Basilica di Santa Maria de finibus terrae e l’attraversamento dall’interno della struttura Messapia Resort, si finisce poi correndo in riva al mare , facendo sì che la fatica della gara passi in secondo piano.
Il Leuca Urban Trail è stato presente nel circuito Puglia Trail anche alla sua prima edizione. Quanto è cambiato da allora secondo te?
Dal 2018 il percorso di gara è cambiato di anno in anno con l’obiettivo di far vivere ogni anno un’emozione diversa e far scoprire tutte le particolarità di Santa Maria di Leuca.

Santa Maria di Leuca è uno scenario suggestivo, ricco di storia e bellezze paesaggistiche: quanto conta, secondo te, l’aspetto culturale e ambientale nell’esperienza sportiva di chi partecipa all’Urban Trail?
Organizzare un evento a Santa Maria di Leuca offre agli atleti e i loro familiari uno scenario senza eguali. Correre in un percorso in cui si ha l’opportunità di passare accanto alla Basilica di Santa Maria di Leuca, al Museo Vito Mele, alla Chiesa di Cristo Re, alla Torre dell’Omomorto e al Faro di Leuca rende possibile la scoperta di questi luoghi di culto e di cultura, spingendo gli atleti a ritornare con familiari e amici, rendendo così, ancora più stretto il legame tra cultura, religione, sport e turismo.

Essendo presidente dell’Atletica Capo di Leuca, quanto è importante per te coniugare la promozione del territorio con l’attività sportiva attraverso eventi come l’Urban Trail e il Trofeo Ciolo?
Con l’Urban trail e il Trofeo Ciolo si destagionalizza il territorio promuovendo il turismo sportivo facendo registrare il sold out nelle strutture convenzionate e non solo. Numerose sono le testimonianze di atleti e famiglie che sono ritornate a Santa Maria di Leuca e a Gagliano del Capo per trascorrere week end o intere settimane approfittando per allenarsi sui sentieri del Ciolo, Novaglie, Vie del Sale e fare potenziamento sulle scalinate del Santuario dove spesso ci si ritrova per poter battere il record di salita.
L’Urban trail Leuca gode del supporto del Comune di Castrignano del Capo e di Regione Puglia dove la competizione è rientrata nell’avviso pubblico “Correre in Puglia 2025” tra le gare ammesse a finanziamento.
Oltre al Leuca Urban Trail, sei anche l’organizzatore del celebre Trofeo Ciolo, gara di valore nazionale e per anni Campionato Italiano di Corsa in Montagna: quali sono le principali differenze organizzative e le sfide tra questi due eventi?
La principale differenza sta nel fatto che il Trofeo Ciolo, essendo una gara di corsa in montagna, si può far richiesta a Fidal o alle due federazioni internazionali (EMA o WMRA) ad organizzare campionati nazionali o internazionali. Purtroppo per l’Urban trail non sono previsti campionati regionali, italiani e tantomeno internazionali. La mia sfida personale è quella ottenere dalla Fidal l’autorizzazione, per le gare urban trail, ad organizzare campionati di specialità.
Per quanto riguarda il Trofeo Ciolo, la sfida è stata già vinta con l’organizzazione di ben 10 campionati nazionali ed internazionali. Gli eventi clou sono stati il “mondialino” allievi con la nascita della stella Nadia Battocletti e con il Campionato mondiale master del 2019 dove si è registrato il record mondiale di iscritti, ben 1221.

Com’è nata l’idea, otto anni fa, di organizzare un Urban Trail proprio a Santa Maria di Leuca e quali erano le tue aspettative allora?
L’idea è nata nel 2017 dal Dottor Attilio Caputo, titolare del gruppo Caroli Hotel, il quale voleva organizzare una Urban come quelle organizzate a Milano, Roma, Firenze e avendo da anni una stretta collaborazione con gli eventi della Asd Atletica Capo di Leuca abbiamo creato, dal nulla, la Urban trail Leuca riscuotendo un successo senza eguali.
Quest’anno il Puglia Trail sta confermando la crescita e la passione per questa disciplina: dal tuo punto di vista di organizzatore veterano, quali sono i fattori che stanno facendo crescere così tanto il trail running in Puglia?
Gli atleti si stanno avvicinando a questa disciplina perché correre nella natura, tra i sentieri, boschi e le varie bellezze che la nostra Regione offre rende meno faticoso, e di conseguenza più piacevole, la competizione sportiva che resta comunque impegnativa e impervia.
Gli atleti cercano nuovi percorsi, nuove location e nuove esperienze da poter raccontare e rivivere l’anno successivo coinvolgendo altri atleti e famiglie.
Dal Trofeo Ciolo all’Urban Trail, passando per il Puglia Trail: quanto ha inciso il tuo impegno personale nella crescita del movimento trail in Salento?
Credo di aver dato tanto al movimento trail e corsa in montagna nel Salento e non solo. Organizzare eventi di importanza internazionale ha dato stimoli ai colleghi organizzatori i quali hanno messo in piedi, successivamente,eventi di tutto rispetto e con numerosi iscritti.

Guardando la storia della tua attività sportiva e organizzativa, quale valore trasmette secondo te lo sport, non solo agli atleti ma anche alla comunità del Capo di Leuca?
Gli eventi sportivi dalla Asd Atletica Capo di Leuca hanno portato alla comunità del Capo di Leuca un “messaggio” , quello della caparbietà e della determinazione ad inseguire i sogni e gli obiettivi. Se non ci fosse stato un gruppo di persone che nel 2012 hanno rispolverato, dopo 10 anni dalla prima edizione del 2002, il Trofeo Ciolo e nel 2017 pensano di metter su una gara di Urban trail, nulla sarebbe nato e il Capo di Leuca avrebbe perso un’opportunità di crescita come dimostrano le statistiche.
C’è un ricordo o un aneddoto particolare legato all’Urban Trail di Leuca che porti con te con più affetto, magari una storia che racconta bene lo spirito di questa gara?
L’aneddoto particolare della Urban trail è quello del diniego al Dottore Caputo, da parte degli organizzatori di altre Urban nel Nord Italia ad organizzare una gara Urban in una piccola cittadina come Santa Maria di Leuca. In quel preciso momento nasce il progetto Urban trail Leuca