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Un’alba che promette emozioni

Siamo alla 2^ edizione del Trail dello Smeraldo, nonché 5^ tappa del Pugliatrail 2025: un viaggio nel cuore verde della murgia, tra storia, gusto e fatica.

Sono le 8:00 del mattino e Cisternino ci accoglie con temperature che sanno già d’estate, tutto sommato, il bosco che ci ospita con i suoi arbusti secolari, mitiga la precoce calura di questa domenica di maggio.

Già lungo la strada che ci ha condotti in questo grazioso paese immerso a due passi dal mare e immerso nel verde, abbiamo avuto modo di ammirare le costruzioni tipiche della zona: i meravigliosi trulli!

Siamo all’ultima tappa del circuito, prima della pausa estiva, forse per questo gli abbracci della grande famiglia del Puglia Trail hanno un tocco di nostalgia. Il sole ancora pigro s’affacciava all’orizzonte quando il crinale ha cominciato a riempirsi di sorrisi e tensione, tra lo sfrigolio dei bastoncini, lo stringere dei lacci, il rumore delle suole sull’erba umida. La linea sottile che separa i Colli di Cisternino e Casalini dalla Piana degli Ulivi Secolari, che abbraccia il Mar Adriatico, si è trasformata nel teatro naturale di una gara che è molto più di una semplice corsa: è un’esperienza che ti entra sotto pelle.

I primi passi tra tecnica e concentrazione

Poi lo sparo. E inizia la danza. Non su un palcoscenico, ma su terra, pietre e radici. Si parte decisi su single track tecnici, tra curve insidiose e dislivelli nervosi. La concentrazione è massima, ma gli occhi non riescono a non rubare qualche scorcio al paesaggio che si apre, crudo e bellissimo.

Al km 3, si ripassa vicino alla zona partenza: un saluto veloce agli amici, un sorriso ai volontari, e poi via, di nuovo dentro l’anima del trail.

L’incanto dell’Arco d Chiandedd

Ed è al km 5 che accade qualcosa di magico. Si arriva al simbolico “Arco d’ Chiandedd”, ma questa volta non è solo la pietra a parlare: ci accoglie una vera orchestra, fatta di ragazze e ragazzi, che suonano dal vivo i loro strumenti. Il soave suono dei corni, con i tromboni e bassi tuba si fonde con quello del vento e il battito accelerato del cuore, con la fatica che per un attimo si dissolve. È un momento sospeso, che sa di favola e di gratitudine. Qualcuno rallenta per ascoltare, altri corrono con le lacrime agli occhi. Emozione pura.

Tra frutteti e panorami mozzafiato

Dal km 6, il tracciato si fa più dolce, più scorrevole. Si attraversano frutteti, campi di mandorli, distese dorate di grano che profumano d’estate. Il cuore agricolo della campagna ci abbraccia, ci accarezza, ci spinge avanti.

Al km 10, un piccolo ristoro idrico, semplice ma prezioso, ci ridà fiato e forza. Ed è poco dopo, al km 10,5, che lo spettacolo raggiunge il suo apice: il sentiero si spalanca e davanti a noi si apre il panorama della costa, con l’Adriatico steso all’orizzonte come un tappeto blu. Qualcuno si ferma per una foto, altri semplicemente si zittiscono. È uno di quei momenti in cui la natura ti impone il silenzio e ti invita alla contemplazione.

La sfida finale: la parete

Ma la tregua è breve. Dal km 12, si torna a combattere: tratti tecnici, sterrati nervosi, passaggi stretti che mettono alla prova ogni muscolo. E poi, al km 15, arriva “lei”: la salita.
Una parete verticale, con una pendenza media del 20%, che spezza le gambe e il respiro. Ma non lo spirito. Le caviglie urlano, i polpacci bruciano, ma si sale. Perché noi siamo trail runners. E nulla ci fa paura.

L’arrivo: trionfo e liberazione

L’ultimo tratto è un susseguirsi di saliscendi, tra ombre gentili e tratti assolati, fino a un arrivo in salita, come da tradizione. Tagliare il traguardo non è solo una vittoria: è una liberazione, un abbraccio collettivo fatto di applausi, sorrisi stanchi e occhi pieni.

Questa volta a tagliare per primo il traguardo,a grande sorpresa un volto nuovo, lui è Baccaro Gianfranco con un tempo di 1h 29’46”.

In campo femminile invece, non c’è storia, con determinazione e spirito trail, si conferma vincitrice, ancora una volta Silvana Iania con 1h44’41”.

Il ricordo di Vito di Tano, pluricampione di ciclocross, al quale è stata dedicato questo trail , ci ha accompagnati per tutta la manifestazione.

Ad uno, ad uno tutti gli atleti tagliano il traguardo e dopo la fatica, il ristoro è un vero premio.

Non  poteva mancare il capocollo di Martina Franca IGP, parmigiana come proposta vegana, serviti in un fragrante panino, frutta fresca di stagione e un brioso e freschissimo vino locale, per chiudere in bellezza questa meravigliosa giornata sportiva.

L’appuntamento è al prossimo anno, sempre a Cisternino, sempre al Trail dello Smeraldo con gli amici della ASD Atletica Casalini e la  GRANDE FAMIGLIA DEL PUGLIATRAIL!

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