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Quando l’estate esplode con tutta la sua potenza sulla terra di Puglia, l’asfalto si trasforma in una lastra rovente, i marciapiedi si svuotano e persino le gare su strada faticano a trovare orari sostenibili. In questa stagione estrema, per i trail runner pugliesi inizia un’altra avventura: una migrazione spontanea verso altitudini più fresche, boschi ombreggiati e sentieri selvaggi. È la voglia di trail, quella che brucia più del sole estivo e spinge gli atleti a percorrere centinaia di chilometri per partecipare a gare in contesti naturali lontani, affascinanti e rigeneranti.

In un mondo, quello del trail, dove si accettano partenze all’alba, in serata o addirittura in notturna pur di evitare il caldo eccessivo, non sorprende che siano in molti a guardare verso le montagne dell’Appennino centrale e meridionale. La montagna non è solo una fuga dal caldo: è un ritorno all’essenza del trail running, tra ombre lunghe dei faggi secolari, silenzi interrotti dal fruscio del vento e fatica vera, di quella che si misura in dislivelli, non in tempi.

Sulle Tracce del Lupo – Un’Avventura nel Cuore della Majella

Tra le tappe più apprezzate dagli atleti pugliesi c’è sicuramente Sulle Tracce del Lupo, che ogni anno richiama decine di appassionati nel Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo. Anche quest’anno ha lasciato un segno indelebile: partendo da Bocca di Valle, gli atleti hanno percorso sentieri che sembrano disegnati dalla natura per raccontare storie antiche, immersi tra faggi, pini neri e le spettacolari vedute dell’anfiteatro delle Murelle.

L’evento non è solo una gara, ma un vero e proprio festival del trail: si comincia con un Vertical Trail da 500 metri di dislivello in appena 2 km, si prosegue con una gara di Orienteering tra i boschi, e si conclude con la prova regina: 19 km e 1230 metri di dislivello positivo, oppure una versione più accessibile da 9 km con 500 metri di D+.

Al di là del cronometro, ciò che conta è l’esperienza: la salita fino a Fonte Carlese, la discesa verso la Rocchetta, la frescura della Cascata di San Giovanni, e l’abbraccio della comunità del trail. Ogni atleta è tornato a casa con le gambe stanche e il cuore pieno.

San Severino Lucano – Il Giardino degli Dei sul Pollino

Altra meta prediletta è San Severino Lucano, nel Parco Nazionale del Pollino, dove i pugliesi sono di casa. Qui, nel “Giardino degli Dei”, la gara inizia a 1550 metri sul livello del mare, al santuario della Madonna del Pollino, e porta gli atleti fin sulla Serra di Crispo, tra i maestosi Pini Loricati. Salite lunghe ma morbide, discese tecniche su roccia, e infine un tappeto di foglie in cui sembra di volare.

La partenza al fresco dell’altura e l’ombra degli alberi rendono questa gara un balsamo estivo per chi è abituato a correre nel tacco d’Italia. Non è solo il clima, ma l’atmosfera, il legame tra uomo e natura, la fatica condivisa. Anche qui non sono mancati pugliesi agguerriti e pronti a misurarsi con i propri limiti.

Una Scelta di Cuore e di Gambe

Perché, allora, tanti atleti pugliesi scelgono di spostarsi in montagna in piena estate? Perché il trail è una chiamata profonda. Quando il termometro pugliese supera i 35 gradi e le strade diventano impraticabili, il bosco diventa rifugio e campo di battaglia insieme. Lì si riscopre la bellezza della lentezza, della connessione con l’ambiente e del gesto atletico che non si misura solo in velocità, ma in resistenza, spirito di adattamento e capacità di affrontare l’imprevisto.

In montagna si corre su pietre che scivolano, si sale con il cuore in gola e si scende con la mente lucida. Si va in altura dove l’aria è più fresca, al riparo dal sole dalla fitta e alta vegetazione. È un’altra dimensione della corsa, e forse anche della vita.

Conclusione: Il Trail Come Viaggio di Crescita

Le gare come Sulle Tracce del Lupo e quella di San Severino Lucano rappresentano non solo una valida alternativa estiva alle competizioni pugliesi, ma un’occasione per esplorare nuove sfide e crescere come atleti e come persone. In quei sentieri montani si trovano panorami che lasciano senza fiato, ma anche nuove motivazioni, nuovi incontri, e soprattutto nuove consapevolezze.

Il trail insegna ad affrontare la fatica, ad accettare il ritmo della natura e a rispettare ciò che ci circonda. E per gli atleti del Puglia Trail, queste esperienze diventano momenti preziosi da riportare a casa, nella prossima corsa tra gli ulivi o nella prossima sfida sulle gravine.

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