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Trail dello Smeraldo: la visione di Francesco Soleti

Tra paesaggi mozzafiato, memoria collettiva e passione sportiva, il Trail dello Smeraldo torna a raccontare una storia che affonda le radici nella terra e nell’anima di chi la vive. Francesco Soleti, anima pulsante dell’organizzazione, ci guida con entusiasmo e profondità in questa seconda edizione, dove la corsa si fonde con il rispetto per la natura, la memoria dei pionieri, l’impegno dei volontari e il sogno di un’esperienza che va ben oltre la sfida sportiva. In questa intervista, ci parla di visioni, emozioni e speranze, offrendo un punto di vista autentico e coinvolgente su ciò che rende davvero speciale questo evento.

Francesco, dopo il successo e le emozioni fortissime della prima edizione, con che spirito si riparte per questa nuova avventura?

La Corsa in Montagna e il Trail sono la nostra identità più profonda. Sin dalle nostre origini, 35 anni fa, non è mai mancato un appuntamento e possiamo dire che ne siamo stati i “pionieri”. Cisternino possiede un paesaggio splendido dal punto di vista naturalistico; li dove le Murge si affievoliscono sulla Piana degli Ulivi secolari si passa dal fitto bosco alle radure e macchiose, con antichissimi muretti a secco, “paretoni” e specchie, antichi trulli e masserie. Scenario “pazzesco” quello dei costoni rocciosi da dove si ammira l’azzurro Mare Adriatico. La primavera fa il resto, con i suoi profumi ed esplosioni di colori. Chi viene a vivere questa avventura coglierà lo spirito con il quale viviamo il Trail e la sua preparazione. Uno spirito di rispetto e contemplazione di questo territorio, dove i cronometri ed ossessioni simili andrebbero lasciati a casa per lasciarsi rallentare dalla natura, conciliandola con lo sport che amiamo, la corsa.

L’anno scorso abbiamo parlato di sogni che si realizzano. Cosa rappresenta oggi il Trail dello Smeraldo per lei?

Rappresenta un “patrimonio da valorizzare”. Un’occasione per far scoprire il territorio a chi viene a vivere l’esperienza, all’insegna di grande sport, ma anche all’insegna dell’ecologia e della sostenibilità. La Camminata abbinata al Trail, il Concerto di Corni, Trombone e Basso Tuba nel cuore del percorso daranno l’impronta della “Festa in Natura” alle famiglie e comitive che vorranno partecipare. La partenza tutti insieme, di runner e camminatori, grandi e piccini, rende l’idea di un’esperienza per tutti, una festa di sport, natura e salutare movimento.

Come ha visto cambiare il territorio o l’accoglienza degli atleti nei confronti della vostra gara?

Ho notato un picco di interesse da parte di alcuni operatori turistici, qualcuno ha già avanzato delle proposte concrete per rendere quei luoghi un riferimento interessante per lo sport in natura. Mi fa enormemente piacere vedere come i cittadini cistranesi stiano guardando questo evento come un grande momento di sport e che va ancora oltre lo sport. Non abbiamo fatto alcuna fatica a reclutare i volontari per la buona riuscita, qualcuno di loro ci ha detto persino “grazie di aver pensato a me”, hanno colto una gioia nel contribuire, procurandoci commozione.

Essere la quinta tappa del Puglia Trail: che orgoglio e che responsabilità porta con sé?

La quinta tappa è un po’ il giro di boa, l’ultima prima del riposo estivo, peraltro nel cuore della Puglia. La responsabilità è tanta e noi del direttivo e tutto lo staff siamo tesissimi, per la paura di sbagliare e deludere le aspettative, cosa che ricadrebbe in una certa misura sul circuito, ad oggi impeccabile in tutte le sue tappe. Ho la passione della recitazione e tutto questo somiglia molto alla tensione prima di andare in scena, si vive un patema d’animo fino a quando il sipario si apre e tutto passa se hai dato il meglio di te nelle prove. E noi lo abbiamo dato.

Anche quest’anno gli atleti dovranno fare i conti con il clima caldo tipico della stagione: che consigli si sente di dare?

Siamo in contatto con “Meteo Valle d’Itria”, associazione che opera sul nostro territorio più ristretto. Nelle ultime previsioni ci riferivano di un cielo da poco nuvoloso a nuvoloso, vento debole meridionale, temperature tra i 24 e 26°C, con il bosco che fa da mitigatore. Una temperatura comunque in leggero rialzo rispetto ai giorni precedenti che ci ha portato a decidere di predisporre un punto di ristoro idrico a metà percorso. Consigliamo però il classico zainetto con sacca idrica, o marsupi con borraccia e vista la lunghezza del percorso qualche nutriente. Venerdì 3 le previsioni meteo da parte di Meteo Valle d’Itria, in collegamento dai Monti Comunali, vediamo le ultime novità e i consigli

Se potesse raccontare il Trail dello Smeraldo con una sola immagine, quale sarebbe?

Mi metti in difficoltà perché di immagini in quei 18 km ne vedo un’infinità

Quanto contano il lavoro di squadra e la passione dei volontari nel successo della manifestazione?

Sono tutto, senza la sinergia e il lavoro di squadra viene meno tutto, dalla buona riuscita tecnica, allo spirito di festa, alla voglia di progettare il futuro.

Qual è il messaggio più profondo che spera arrivi ai partecipanti, oltre la sfida sportiva?

Quello che è un altro asse portante della nostra realtà; lo sport, la corsa come elemento di coesione, convivialità, mezzo di amicizia e legami profondi, tra noi, noi e la natura. Sono i motori più forti, muovono lo spirito e anche le gambe…

A chi dedica il suo impegno instancabile nell’organizzazione di questo evento?

Condivido l’impegno instancabile con gli altri Dirigenti. Siamo nuovi a questo tipo di impegno, restano dei riferimenti instancabili e preziosi gli “atleti fondatori” dell’Atletica Casalini, sono perennemente al nostro fianco e sul percorso, ad assicurarsi che tutto sia al suo posto e che desti meraviglia. Sicuramente dedichiamo il nostro impegno a loro; in primis l’ex Presidente Luca Convertini, “il Dottore del Trail”, a Cosimino Corsa, a Lorenzo Cirillo, Maurizio Terracciano. Non possiamo mai dimenticare chi non c’è più e ha dato tutto nelle organizzazioni passate: Renato Convertini, Pietro Parisi “Partigiano Brindisi”. Quest’anno ci ha lasciati Vito di Tano, “Il Campione del Fango”, due volte campione del mondo e sei volte italiano di ciclocross. Il “° Trail dell Smeraldo sarà nel suo ricordo; sempre presente alle nostre gare come commentatore appassionato, come nella scorsa edizione. Anche Vito, prima di amare la bici e la corsa, amava la natura, la montagna, questi nostri Monti e soprattutto il valore sociale dello sport.

Guardando al futuro, quali sogni ha ancora nel cassetto per il Trail dello Smeraldo?

L’altro giorno immaginavamo l’effetto di correrlo di notte, con le stelle e i lumi. Qualcuno più realista lo riteneva tecnicamente impossibile. E va bè, non è detto che i sogni siano realizzabili, se no non sarebbero sogni.

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