In un’epoca in cui molti grandi eventi internazionali si trasformano in macchine complesse, con logiche commerciali sempre più dominanti, il Gran Trail della Brigantessa ha rappresentato una boccata d’aria fresca.
Qui il trail ha ritrovato i suoi valori originari: semplicità, autenticità, accoglienza, spirito di comunità.
Niente padiglioni gonfiabili, niente speaker a decibel esasperanti, niente code chilometriche ai cancelli o ai parcheggi. Solo un paese intero che accoglie, mani che stringono altre mani, sorrisi sinceri, e una gara costruita per mettere al centro le persone, i luoghi e il piacere della corsa nella natura.

Ci si è ritrovati in una piccola e accogliente piazza, tra i muri di case affrescate da murales che raccontano la cultura contadina e il fenomeno del brigantaggio che ha attraversato l’Italia meridionale nel secondo Ottocento.
Si è brindato alla fatica, ci si è raccontati l’arrivo, ci si è scambiati numeri di telefono.
È questo il trail che abbiamo conosciuto anni fa. È questo, forse, il trail che non dovremmo perdere.
Un percorso che è racconto, incontro, respiro
Il tracciato di questa prima edizione – 21 km per 630 metri di dislivello positivo – ha disegnato una mappa di bellezza e memoria, attraversando cinque suggestivi borghi:
- Castelvecchio, tra boschi di castagni e sentieri d’ombra che odorano di terra e legna.
- Santo Stefano, incastonato tra le colline, dove il tempo sembra rallentare.
- Scanzano, con i suoi affacci spettacolari e l’aria pulita dell’Appennino.
- Tubione, raccolto e silenzioso, dove ogni passo risuona come una carezza sul passato.
- Sante Marie, cuore pulsante della manifestazione e del Cammino dei Briganti.
Il trail ha toccato tratti del Sentiero Corradino, rievocando le gesta dell’ultimo svevo in fuga da Carlo d’Angiò, e si è immerso nel Cammino dei Briganti, itinerario simbolico e reale di ribellione e resistenza.
Correre qui è più che fare sport: è un’immersione in un paesaggio che parla, che accoglie, che insegna.
Ogni salita e ogni discesa raccontano storie di fatica e riscatto, proprio come quelle dei briganti che si muovevano tra queste terre.
La Puglia c’è, e si fa sentire
Tra i partecipanti, un nutrito gruppo di atleti pugliesi ha rappresentato con onore la propria terra, dimostrando spirito trail e ottime prestazioni:
- Giuseppe Molterni ha conquistato il 1° posto di categoria e 7° assoluto, con passo sicuro e testa lucida.
- Lorenza Verdura ha tagliato il traguardo come prima donna assoluta, correndo con eleganza e forza.
- Elicio Vittoria si è piazzata come 3ª donna assoluta e 1ª di categoria, con grinta e grande determinazione.
- Luigi Perrone, ferito al volto da un ramo, ha comunque concluso la gara, incarnando il vero spirito trail: fatica, resistenza, resilienza.
- Cosimo Sperti, classe SM75, ha raggiunto uno splendido 2° posto di categoria, dimostrando che la passione non conosce età.
Il gruppo di pugliesi presenti, molti dei quali premiati dal circuito Puglia Trail 2024, ha condiviso ogni momento con gli altri trail runner: la corsa, i sorrisi, i racconti e quella sensazione rara di essere parte di qualcosa che va oltre la gara.
Un modo diverso di fare trail. Un esempio da seguire?
Oggi molti trail stanno diventando grandi eventi, spettacoli ben confezionati, a volte troppo perfetti per essere veri.
Il Gran Trail della Brigantessa, invece, ha scelto un’altra via: quella del radicamento, dell’essenzialità, dell’accoglienza autentica.
Un’organizzazione impeccabile nella sua sobrietà, una comunità che ha aperto le porte di casa, un evento che ha saputo mettere al centro le persone e i paesaggi.
Viene allora spontaneo chiedersi:
È davvero necessario che il trail segua la strada del gigantismo, dei numeri e degli sponsor?
Non rischiamo di perdere il senso profondo di questa disciplina?
Non sarebbe forse il caso di fermarci un attimo e chiederci quale trail vogliamo costruire per il futuro?
Il Gran Trail della Brigantessa non ha dato risposte, ma ha offerto un esempio concreto, una suggestione, forse una direzione.
Un promemoria di ciò che il trail è stato, può essere, dovrebbe continuare ad essere.
Carissimo Giuseppe , hai interpretato fino in fondo il progetto “ Ricominciamo da 100” di Parks Trail la Brigantessa “ ! Nel tuo articolo riassumi perfettamente quello che l’associazione che presiedo si prefigge attraverso il trail running “autonomo e autentico “ Grazie mille di essere venuto e per lo stupendo articolo.
Carissimo Aurelio,
il piacere è stato tutto mio, sia per aver rivisto un caro amico che mi ha instradato con passione sui “sentieri del trail”, sia per aver potuto rivivere un’esperienza autentica che, come allora, conserva intatto il suo spirito originario.
Il progetto “Ricominciamo da 100” incarna perfettamente quella visione di trail running che tu e la tua associazione portate avanti: autonomo, autentico, vero.
Grazie a te per l’accoglienza e per continuare a tracciare strade che profumano di libertà e passione.
Un abbraccio,
Giuseppe